lunedì 1 ottobre 2012

Un tranquillo week-end di paura...

Week end appena trascorso... OHMAMMAMIA!!!
Inizia il sabato (alle 02:00 a.m.) con Attila non bollente... di più!
Abbiamo passato 48 ore di fuoco, grazie anche alle temperature più che estive... Leo ha "superato" i 40°C per due volte, e due volte ci siamo precipitati all'ospedaletto pediatrico.
Tonsillite, inizio di otite... placche!
Un mix che che ha fatto crollare il mio guerriero in diversi episodi.
Per fortuna oggi la temperatura non ha superato i 37,6°C...
Sto liberando un po' i pensieri, sto cercando di capire se avessi potuto fare di più, se avessi potuto fare meglio. Seghe mentali?!? Può essere, ma la ragione in alcune situazioni si va a fare un giro per tornare quando le acque si calmano. Ora cerco di far prevalere la parte "razionale", per capire se era necessario vedere mio figlio perdere quasi i sensi a causa di una tonsillite mal curata.
Io sono la madre e mi prendo le responsabilità da madre.
Chi ha altre responsabilità?
La premessa a questo mio "percorso": la pediatra, che ha visto Leo dai primi giorni di vita, ha lo studio a Sammichele. Nonostante alcune critiche mosse dai casalini, la dottoressa è sempre stata molto attenta ai suoi pazienti, sempre disponibile, non ha mai dato farmaci "in più" rispetto a quelli necessari, pronta a difendere l'allattamento esclusivo. Dopo il trasloco abbiamo deciso, dopo diversi mesi, che era più "opportuno" avere un medico vicino fisicamente. Abbiamo così "registrato" Leo alla lista di un medico di Carbonara. Medico che abbiamo visto in due occasioni: durante un controllo di routine, e, dopo una settimana, per una febbre persistente.
Premessa finita.
Sabato mattina, la temperatura si stabilizza intorno ai 39°C, nonostante la tachipirina.
Decidiamo di chiamare la pediatra per avere un consulto.
Inizio a non capirci più nulla... la dott.ssa R. durante l'ultima visita mi consegna una ricetta. L'assistente mi dice che il numero del cellulare per le emergenze è sulla carta intestata. Sabato mi accorgo che il nome indicato sulla carta intestata e la firma non sono della dott.ssa R... ma come?!? Mi hanno detto "Lei è la dott.ssa R. . Piacere - Piacere"
Non era il momento di polemizzare. Telefono ugualmente.
La dott.ssa C. mi informa che devo chiamare la dott.ssa R., perchè lei non è R. è C....
"Mi dia il numero di R."
"Non lo so a memoria... chiami in studio"
"Sì C.... ma oggi è sabato (C.  sta per CRETINA???)"
"Noooo ascolti il messaggio, alla fine c'è il numero per le emergenze".
Lo ho ascoltato il messaggio. Tante volte... i numeri li dava C.
Al superamento dei 40°C andiamo in ospedale.
Ci "accoglie" una dottoressa gentile e disponibile. Somministrano a Leo dell'ibuprofene. Leo sta meglio.
Terapia: antibiotico e tachipirina all'occorrenza.
Domenica temperatura elevata, tutto il giorno. MAI scesa sotto i 39°C.
A 40,3°C torniamo in ospedale.
Ci fanno accomodare in una sala visita vuota, somministrano 6ml di ibuprofene, come "aperitivo" alla visita per far calare la temperatura.
Nella sala visita accanto la dottoressa di turno si informa sui posti letto disponibile. Dopo la visita a Leo, in meno di 60 secondi, mi informa che lo vuole ricoverare... RICOVERARE???
La temperatura è scesa in poco più di un'ora. Firmo il rifiuto al ricovero.
Domenica conclusa.
No... non lo so se avessi potuto fare qualcosa.
Le certezze che ho in questo momento sono due:

  1. Leo è qui, accanto a me, dorme ed è fresco. Oggi ha giocato, strillato, pianto, mi ha fatto le coccole e ha mangiato la pasta. Se ieri avessi accettato il ricovero, non sarebbe stato qui.
  2. I medici sono una casta. Come i politici. Il giuramento ad Ippocrate è show che prima o poi diventerà un reality. P

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