venerdì 13 giugno 2014

Contiene Spoiler!

AVVISO!
Questo post potrebbe contenere anticipazioni sulla vita da genitori.
Se volete godervi le sorprese della vita a 3... mhè cià!





Ecco ora dovremmo essere solo noi, genitori già marchiati.
A voi,  intraprendenti futuri genitori che state continuando a leggere voglio fare i miei migliori
"In bocca al lupo" (anche se credo che sarebbe stato meglio "In culo alla balena"...).
Vi anticipo una cosa, che forse non vi hanno detto.

Quando starete lì lì a firmare le dimissioni dall'ospedale, provate a chiedere se hanno ancora qualche copia di
"Manuale Genitori-Figli".
Quando ho partorito, avevano terminato le copie ed era in ristampa.

Se ve lo consegnano, vi prego, fatemi le fotocopie!!!





"Houston abbiamo un problema!"
Questo è stato il messaggio che ho inviato a Daddy pochi giorni fa.
Che mai sarà successo?!?

Quando credi di riuscire ad interpretare, conciliare, fare l'equilibrista su un filo di nylon a 50 metri da terra, senza protezioni... quando pensi
"Finalmente il mio viso è un po' più disteso"...
Proprio in quel momento capisci che tuo figlio ha sgamato le tue tecniche per raggirarlo

A 3 anni (come anche a 2... e spero anche a 4) non esistono problemi di fumo, alcool, di prestare auto/moto, rientrare tardi, fidanzate... questi problemi non ci sono.
A 3 anni (come anche a 2... e sicuramente anche a 4) il motivo principale di discussioni familiari è il piccio.



Il piccio, per i non addetti ai lavori, è quello stato mentale, fisico, metafisico e paranormale in cui si trova una persona quando non sa cosa vuole.

Il piccio non ha età e facilmente si trasmette a soggetti vicini, anche senza contatto, per vie aeree o onde psico-magnetiche.

Il piccio non si cura. Così come viene deve andare via, un po' come i virus insomma.

Quando un vostro familiare o un amico è posseduto da piccio, la prima cosa che si dovrebbe fare è trovare una qualsiasi scusa e scappare.

Quando, però, il piccio lo ha tuo figlio non hai scampo. Devi sopportare il piccio per un tempo molto variabile, subendone tutte le atrocità che ne scaturiranno.



Il piccio di Attila dell'altra mattina era basato sulla voglia di non andare a scuola.
Che poi... ha ragione.
Siamo a giugno, fa caldo... dovrebbe andare a mare, dormire fino a tardi, mangiare fuori orario, starsene "alla nuda" tutto il giorno, e passare le giornate nell'ozio totale.
Non posso dargli torto.
Ma non entro in questo merito (altrimenti cado in profonda depressione come ogni anno).

Partendo dal presupposto che aveva tutti i buoni motivi per volersene stare a casa, vi assicuro che era affetto da piccio.

Il piccio non ha un modo univoco di manifestarsi, si evolve, è un mutaforme.
Come tale anche tu, genitore che gli stai vicino, devi adeguarti alla situazione.

Credetemi... le ho provate tutte.
Ogni volta, però, che sembro aver individuato il punto debole del piccio, muta e si deve ripartire con ipotesi, sperimentazioni, test e verifiche.
Che saranno poi disattese da un nuovo mutamento.

I primi picci sono stati affrontati quasi con timore.
Non ce lo aspettavamo (il Manuale... perché non mi hanno dato il Manuale!!!).
Abbiamo successivamente adottato la tecnica del rimprovero, prima leggero poi più severo.
Niente.
Fase successiva la "punizione".
Niente.
L'ultima tecnica che ho adottato, fino a una settimana fa, era la comprensione.
Tu hai il piccio?!?
Ti capisco, ti consolo, ti frego!

Ecco... il mutaforme mi ha scoperto, e si è evoluto nel più tremendo, pauroso, spaventoso piccio che uomo possa mai trovarsi di fronte.
Gli occhietti da gattino sperduto!

Ti ha fregato!
Game Over!
Quando muta in occhietti dolci, tu genitore SEI FOTTUTO!
Tutte i metodi che hai testato, scoperto e collaudato... non hanno più potere.
Ti dovrai piegare al suo volere, assoggettato al suo domino.

Non c'è via di scampo...

Il Manuale... voglio il Manuale!!!




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