Vorrei solo lasciare un ricordo, per Leo, semmai dovesse un giorno leggere questo blog.
Ci sono pensieri che, a distanza di due anni, rimangono sepolti dalla quotidianità.
Vittime delle priorità giornaliere.
Quando li devo affrontare, ecco che irrompono prepotentemente.
Perché non è facile affrontare la perdita di un padre.
Mio padre è il mio punto di riferimento, il mio specchio, il mio sorriso.
Mio padre è la ragione, il divertimento, il progresso.
Mio padre è la bontà racchiusa in un sorriso guanciotto.
Mio padre è Babbo Natale, ma è anche il bambino che aspetta mezzanotte per i regali.
Mio padre è la speranza racchiuso in "Andrà tutto bene!".
Leo lo ha conosciuto per poche settimane.
E' stato avvolto dal suo abbraccio, si è addormentato con lui, gli ha fatto ascoltare della musica.
Poche settimane, troppo poche per conoscere un uomo speciale.
Certo, mi manca... mi mancano i suoi "Buongiorno!" mattutini su facebook, mi manca la sua voce, mi mancano le nostre litigate.
Cio' che forse di più mi manca è un nonno per mio figlio.
Ho sempre immaginato come sarebbe stato bello il Natale insieme.
Il primo Natale con un piccolo pargolo da passeggiare per casa a mezzanotte, cantando "Tu scendi dalle stelle" a lume di candela.
A scartare i mille e mille pacchi sotto l'albero.
Purtroppo, nemmeno una festa insieme.
Nessun addobbo, nessuna canzone, nessuna luce.
Immaginavo già che gli avrebbe insegnato ad usare il computer, a conoscere il codice morse, ad andare in bicicletta.
Lo immaginavo con il passeggino in giro sul lungomare, a portarlo in spiaggia, a fare il "clocchista".
Nel mio immaginario queste cose succedono, perché so quello che avrebbe detto e cosa avrebbe fatto.
So, per certo, che saresti stato un nonno fantastico...
Mi manchi papà...
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